Testi critici Testi critici

Giorgio Di Genova

Storia dell’Arte Italiana del 900
2001


Immacolata Datti ha saputo trarre dalle ritmiche dei suoi modulari elementi architettonici stimoli a dar sostanza sonora a quanto di musicale aveva indagato visivamente, p. es. in “Sezioni di colonna” e nelle successive “Porta Etrusca “ e “Porta di Cuma”. Eccola, pertanto, nel 1991 realizzare “Tastiere a confronto”, opera in cui usufruiva di un’idea che ritroviamo, seppur in formato diverso e libero dall’incassamento, anche in “Sezione modulare”n.2. La modularità costituisce la strada su cui la Datti porta avanti il discorso delle variazioni cromatiche ottenute con l’abbinamento dei materiali, differenti, anche nell’ambito della sonorità. È il caso di Xilofono” (1990), altro lavoro esposto nella personale del ’91. Composto da oltre 20 elementi legati da corde, sciorinati fin sul pavimento del cavalletto che sostiene più della metà di questa sorta di irregolari “denti” di legno e terracotta che à possibile suonare con un martelletto, per trasformare uditivamente il suono visivo del colore di ciascun elemento, Xilofono è stato inserito nella primavera del ’96 da Mirella Bentivoglio nella sua bella rassegna “Ascoltare l’immagine. Utilizzando la terracotta, poi, nel ’94, facendo seguito a Xilofono, la Datti ha realizzato “Pianola”, un’altra scultura sonora.